mercoledì 12 febbraio 2014

Come eliminare l'arsenico nell'acqua


L'arsenico e un elemento chimico presente in natura, spesso inquina acque nelle aree geologiche di natura vulcanica.
In Italia esistono molte zone dove l'acqua è in deroga per via delle quantità di tale elemento.
Significa che l'acqua è buona solo per legge, come riportato in questo articolo.
Acque in deroga in Toscana, Lazio, Lombardia,Campania, Trento

L'acqua in deroga dunque non può essere utilizzata sia per il consumo potabile da parte di neonati , sia per i bambini fino a  tre anni  e quindi non può  nemmeno essere usata dalle imprese alimentari..
L'arsenico come è stato espresso  nel post antecedente  è un elemento velenoso che può portare a delle conseguenze più o meno gravi a secondo dell'accumulo che si crea nel corpo.
Di certo che se il limite per l'organismo umano dovrebbe essere di 1 ucm/l e viene portato per legge a 20 volte sopra, non possiamo sentirci sicuri  dinanzi a questa notizia.

L'arsenico si presenta in  acqua in due forme stabili  As3+ (arsenito) As5+ (arsenato) entrambe risultano tossiche per l’organismo umano, in particolare l'arsenito.
L'arsenito  nei filtri di vecchia generazione deve essere ossidato ad arsenato con acqua ossigenata o ipoclorito, per consentire al filtro di eliminarlo.

AQUAFUTURA propone filtri a colonna modulari per l'eliminazione dell’Arsenico dall' acqua per uso potabile, contenenti la speciale resina FO36.



Questa resina simile a quella degli addolcitori consente di rimuovere l’arsenico totalmente, indipendentemente dalla forma ionica in cui è rintracciabile.
Le caratteristiche di impiego di questa innovativa resina sono:
-non richiede ossidazione o clorazione
-solo 2 minuti di tempo di contatto con l’acqua
-letto filtrante minimo, 50 cm di contatto
-nessuna compattazione del letto, nessuna riduzione della portata o aumenti delta P
- nessun rilascio di torbidità o sapori
-minime richieste di contro lavaggio
-10.000 litri autonomia per ogni litro di resina
- utilizzabile con valvole filtro manuali per piccoli volumi e con valvole automatiche per grandi volumi.

Questo sistema non rilascia né prodotti e né sottoprodotti da parte della resina in uso, rendendola perfetta per un'acqua di uso potabile.
Tale resina risulta conforme al WRAS.

Se vuoi un preventivo per la tua abitazione o la tua azienda, contattaci qui: silviaperfetti@gmail.com o nei numeri in alto a destra .
Eliminare l'arsenico con sistemi provenienti dalla natura, oggi è possibile!

mercoledì 22 gennaio 2014

Che cosa è l'arsenico e gli effetti sulla salute

L'arsenico si trova in natura sulla terra in piccole concentrazioni.
Si trova nel terreno e nei minerali e può entrare nell'aria, nell'acqua e nella terra attraverso polvere trasportata dal vento e scorrimento superficiale.
Noto come veleno nel Rinascimento grazie alla famiglia Borgia, Lucrezia  fu nota per i suoi filtri micidiali d'amore, mescolava arsenico con ammoniaca, formando così un sale. L'arsenico assumeva, dunque, la sua forma più tossica.



In realtà l'arsenico è un oligoelemento essenziale per alcuni animali anche se la presa necessaria può essere solo 0,1 ug/ giorno ( microgrammo, la millionesima parte del grammo/giorno).
A causa delle attività minerarie e fusione, l'arsenico che è naturalmente immobile, è stato mosso e può essere trovato in molti altri posti rispetto a dove stava naturalmente.



L'arsenico è uno degli elementi più tossici che esistano e gli umani possono essere esposti a tale sostanza attraverso cibo, acqua e aria.
Esso può causare effetti ingenti sulla salute: irritazione dello stomaco, dell'intestino,dei polmoni, produzione ridotta di globuli bianchi e rossi nel sangue e cambiamenti della pelle.
Un'esposizione prolungata a quantità alta di arsenico può provocare il cancro sia della pelle, dei polmoni, del fegato e linfatico.
Elevate quantità di questa sostanza possono causare sterilità e bassa resistenza alle infezioni, disturbi al cuore, sia danni al cervello.
L'arsenico può danneggiare il DNA.
Nel prossimo articolo vediamo come è possibile eliminare tale elemento nell'acqua attraverso un sistema esclusivo di AQUAFUTURA.
Silvia Perfetti


Crediti:
Immagine di Lucrezia Borgia tratta da:
http://bookland89.blogspot.it/2011/04/speciale-donne-da-incubo-02-lucrezia.html
Immagine arsenico tratta da:
http://www.minerva.unito.it/Chimica&Industria/SistemaPeriodico/arsenico.htm

martedì 7 agosto 2012

Le pecche delle caraffe filtranti

Un video utile per capire cosa c'è dietro alle caraffe filtranti di qualsiasi marca.
Le caraffe sono di plastica, hanno un piccolo timer inserito che indica le settimane di utilizzo del filtro.
Il filtro di ogni marca di caraffa è al carbone vegetale cioè fatto con noci di cocco sminuzzate trattate con argento e con resine sintetiche. Questo filtro ha una durata di circa un mese.
Secondo un articolo uscito su Il Tirreno del 22 Febbraio 2011 è stata firmata una denuncia dal presidente di Mineracqua nei confronti di tali oggetti poiché dalle analisi sarebbe emerso "Un insudiciamento dell'acqua filtrata". Il filtro sarebbe utile per diminuire la durezza dell'acqua, cioè abbassare i quantitativi di calcio e magnesio e privare tale acqua dal cloro, ma rilascia dei derivati tossici.
Ecco qual'è il contenuto di un filtro.
Ci sarebbe inoltre un problema legato proprio alla pulizia della caraffa. Non si può lavare alla temperatura superiore di 50 °C, mentre la vera sanificazione che elimina batteri e virus avviene esattamente alla temperatura di 74 °C e con saponi che non siano abrasivi.
Quindi i requisiti di un'acqua potabile invece che venire migliorati, vengono peggiorati al tal punto che viene addirittura a mancare la qualità necessaria per ritenere l'acqua potabile.
Così alcune marche indicano: "Avvertiamo i consumatori di non utilizzare l'acqua filtrata, se hanno problemi cardiaci o di insufficienza renale"
In seguito a questa querela, le caraffe sono state inquisite e il DM 443/90 è stato sostituito dal DM 25 del 27 febbraio 2012, che introduce le nuove "Disposizioni tecniche concernenti apparecchiature finalizzate al trattamento dell'acqua destinata al consumo umano". L'importanza del nuovo decreto ministeriale viene sottolineata dall'associazione Aqua Italia, in relazione alle norme che tutelano i consumatori nell'acquisto di dispositivi per il filtraggio dell'acqua, comprese le caraffe, a cui le più recenti normative non mancano di fare riferimento.
Il decreto, introdotto dal Ministero della Salute, garantisce come produttori e distributori siano tenuti a mettere in commercio dispositivi ed apparecchiature che siano in grado di assicurare le prestazioni promesse lungo l'intero ciclo di vita del prodotto, che deve essere trattato secondo quanto indicato dal manuale contenente le istruzioni di utilizzo e di manutenzione, e che garantiscano che in tale periodo la qualità dell'acqua mantenga le caratteristiche previste dalla legge, che devono essere conformi ai requisiti imposti dal DL n. 31 del 2 febbraio 20001.

Alla luce dei video e delle informazioni rilasciate, rimaniamo dell'opinione che per migliorare la qualità dell'acqua è necessario un autentico sistema di depurazione di uso domestico, sia perchè è veramente sicuro ed è certamente piu' economico.

sabato 4 agosto 2012

Acqua del rubinetto o acqua in bottiglia?

Un video simpatico che mette a confronto le due tipologie diverse d'acqua.


Innanzitutto c'è da dire che il primo vantaggio dell'acqua del rubinetto è il fatto che sia acqua corrente cioè  acqua "viva" che scorre.
L'acqua in bottiglia è ferma  e a volte  persino da mesi . Possiamo, quindi considerarla un'acqua "morta" cioè statica.
L'acqua del rubinetto, inoltre viene analizzata ogni sei ore dall'ASL per garantirne la potabilità, mentre l'acqua in bottiglia, come leggiamo sull'etichetta, ha una data di analisi che risale ad un periodo che è spesso lontano dalla data di imbottigliamento e quindi non sappiamo cosa ci stiamo bevendo.
L'acqua del rubinetto è un acqua "libera" la raccogliamo nelle nostre brocche e ce la beviamo piu' o meno subito, mentre l'acqua dentro la bottiglia è "prigioniera" nella plastica.
Plastica che deve essere smaltita. Pensate che il 90% si smaltisce difficilmente. Ciò che viene realmente riciclato con semplicità è proprio il tappo. Il tappo è fatto in polietilene PE, e può essere riutilizzato in vari modi: per fare buste, come film interno ai cartoni per alimenti, per flaconi che contengono detersivi o alimenti, per la costruzione di giocattoli, per realizzare tubi per il trasporto d'acqua e gas naturale, come pellicola di rivestimento di cavi elettrici e telefonici e per fare altri tappi.
Inoltre l'acqua del rubinetto sgorga dalla sorgente, attraversa le tubazioni e arriva nelle nostre case, mentre l'acqua in bottiglia viene dapprima imbottigliata da una vena della sorgente e poi viaggia dentro ai camion percorrendo chilometri per arrivare nei nostri supermercati.
E molto spesso al sud si consuma acqua proveniente dal nord e viceversa!
Ecco perchè l'acqua dell'acquedotto è piu' conveniente rispetto a quella in bottiglia, economicamente parlando.
L'acqua in bottiglia deve ripagarsi dei costi di trasporto, del contenuto e dello sponsor.
Ad ogni modo il metodo piu' sicuro e piu' conveniente di prezzo, rispetto alle acque in bottiglia, è comprare un impianto di depurazione a livello domestico che garantisce il risparmio, la salubrità dell'acqua e la comodità.

giovedì 2 agosto 2012

I tabù sull'acqua in bottiglia

Purtroppo in Italia, siamo convinti della sicurezza dell'acqua in bottiglia, ma come ben potete costatare non è così.

Il primo problema di un'acqua in bottiglia è la plastica, se controlliamo l'etichetta, possiamo notare la seguente scritta: "Conservare lontano dalle fonti di calore e luce", poichè il PET se supera una certa temperatura tende a rilasciare bisfenolo A, un derivato del benzene. Ricerche, condotte prevalentemente su animali, hanno dimostrato che il policarbonato bisfenolo A, può causare uno scorretto sviluppo cerebrale,aumentare il rischio di tumori al seno e agli organi genitali, perciò questo composto è tossico.

Allora alla luce di questo discorso ci si può chiedere se si è mai visto portare le bottiglie d'acqua ai supermercati con un camion frigo ma purtroppo non se ne vedono mai e di solito scaricano le bottiglie direttamente nei piazzali. Ci avete mai fatto caso?



Ma come fare a capire quando è stata imbottigliata l'acqua che stiamo bevendo?
Se si controlla il collo o il tappo della bottiglia, notiamo una data di scadenza e di solito il numero del lotto di produzione, ma nulla riguardo alla data di imbottigliamento.

L'acqua imbottigliata in PET può essere venduta fino a 18 mesi dopo il suo imbottigliamento, quindi per poter risalire alla data di imbottigliamento, dato che non viene più riportata, bisogna andare 18 mesi indietro rispetto alla data di scadenza.
E' così che si fa una scoperta pressoché sconvolgente, vediamo che l'acqua della nostra bottiglia è lì da mesi, ferma. E con ottime probabilità non avrà mai visto un frigorifero.
Resta da domandarsi quindi se berremmo mai dell'acqua che è ferma da mesi in un bicchiere appoggiato al nostro comodino....

Se invece guardiamo l'etichetta troviamo le analisi delle proprietà dell'acqua, ma la data nella quale è stata fatta è nella stragrande maggioranza antecedente a quella dell'imbottigliamento. Alla luce di questo non sappiamo cosa ci stiamo bevendo, poiché se nel frattempo è cambiato qualcosa a livello della falda, con queste analisi non lo possiamo sapere.

Controllando ancora l'etichetta, spesso viene riportata la frase "Acqua oligominerale" che non significa acqua frizzante o acqua buona, ma vuol solo dire povera di sali. Un acqua veramente povera di sali ha un residuo fisso (concentrazione totale di sali) intorno ai  50 mg/l. Un altro parametro direttamente proporzionale al residuo fisso da considerare sull'etichetta è la conducibilità elettrica cioè la velocità con la quale la corrente elettrica attraversa l'acqua che dipende dalle cariche delle particelle delle sostanze disciolte in acqua. Praticamente l'acqua distillata non avendo sostanze ha un valore 0 µs/cm .Un' acqua oligominerale invece si aggira dai 20 ai 120 µs/cm. Questo per dire che osservando l'etichetta non solo l'acqua non è oligominerale come viene riportato,ma spesso è davvero pesante! In soggetti predisposti specie ai calcoli renali è il valore che fa veramente la differenza. Con un adeguato sistema di depurazione, questo parametro si può impostare e controllare in qualsiasi momento.

Un altro dato molto importante riportato sull'etichetta sono gli elementi contenuti, poiché è vero che possiamo avere la fortuna di aver comprato un acqua oligominerale vera, ma non sappiamo esattamente gli elementi che la costituiscono. Sui dati riportati è importante per le persone ipertese leggere l'elemento "Sodio" poichè in quell'acqua non ci dovrebbe essere questo elemento o solo in minima parte. "Calcio e Magnesio" invece determinano la durezza dell'acqua (il famoso Calcare); per i soggetti predisposti ai calcoli renali le acque devono disporne di quantitativi minimi.


Se osserviamo bene negli elementi sull'etichetta non sono riportati Arsenico, Mercurio e metalli pesanti.
Ma non perché non ci siano, ma perché i produttori possono non riportarli. La berreste mai un'acqua dove sull'etichetta risulta la voce Arsenico?
Ecco ad esempio un elenco di principali acque in bottiglia con riportato il contenuto di arsenico disciolto all'interno. 

Il vero risparmio, la sicurezza e la comodità si raggiunge quindi grazie ad un adeguato impianto di depurazione domestico.

Perché bere acqua depurata?

L'acqua è importante per il nostro corpo, infatti se ci laviamo con un'acqua pulita, possiamo notare che la nostra pelle risulta più morbida e liscia. La stessa funzione avviene all'interno del nostro organismo depurando ed eliminando tutte le tossine. Per questo è importante avere un'acqua adeguata, non "pesante", leggera, oligominerale, cioè con pochi sali e che stimoli la diuresi.
Come si può ottenere un'acqua del genere dal proprio rubinetto, tenuto presente che nella stragrande maggioranza dei casi l'acqua che abbiamo a casa non è oligominerale e perfettamente salubre?
Basta dotarsi di un depuratore di uso domestico.



Vediamo dunque quanto è indispensabile in base alle fasce di età:
  • Nella Gravidanza: per la madre è fondamentale avere una giusta idratazione che le consente di produrre latte post parto e per la formazione della placenta dove il piccolo deve nuotare per 9 mesi. Un'acqua buona, inoltre, evita le infezioni delle vie urinarie;
  • Nei Neonati: è utile per la preparazione di pappette, per sciogliere omogenizzati e per latte in polvere. Una buona acqua consente al piccolo di fare la pipì ed espellere le tossine;
  • Nell'Infanzia: i parametri ottimali, riguardanti l'alimentazione di un bambino, che fissa l'Organizzazione Mondiale della Sanità sono logicamente inferiori a quelli stabiliti per legge sulle acque potabili. Ad esempio per i Nitrati l'OMS fissa un limite di 10 mg/l (al fronte dei 50 mg/l del Dlsg 31/2001 sulle acque potabili) al di sotto dei quali si ha una crescita ottimale;
  • Nell'adolescenza e fino ai 20 anni: la sudorazione e l'urinazione fanno espellere acqua, ma se l'acqua bevuta non è oligominerale non riesce a far disciogliere le tossine presenti nell'organismo e successivamente ad espellerle;
  • Negli Adulti: per le signore una buona acqua depurata ritarda la cellulite e l'invecchiamento della pelle. Con un efficiente sistema di depurazione, inoltre, si possono ridurre problemi renali, delle arterie, atrosi, del cuore, ipertensione e migliorare la massa muscolare.

mercoledì 1 agosto 2012

L'acqua è vita

Sicuramente tutti sappiamo che il nostro corpo è composto dal 70% di acqua, inutile dire che acqua quindi vuol dire salute.
Per questo bere e cucinare con un'acqua pulita è importante.
Le acque vengono considerate potabili se rispettano determinati tipi di parametri fissati per legge dal Dlgs 31/2001

Ecco in sintesi quali sono i limiti di legge delle sostanze che si trovano disciolte in acqua, al di sotto dei quali si può considerare potabile un'acqua:
  • Cloruri (Cl): 250 mg/l
  • Solfati (SO4): 250 mg/l
  • Nitrati (NO3):50 mg/l
  • Nitriti (NO2): 0,50 mg/l
  • Sodio (Na): 200 mg/l
  • Durezza (°F): 14-50 °F
  • Arsenico (As): 10 
  • Benzene: 1 µg/l
  • Cromo: 50 
  • Piombo: 10 µg/l
  • Nichel: 10 µg/l
  • Antiparassitari: 0,10 µg/l
  • Idrocarburi policiclici aromatici: 0,10 µg/l
  • Tetracloroetilene Tricioroetilene (trielina + tetracloroetilene): 10 µg/l
  • Trialometani-Totale (cloroformio, bromoformio, dibromoclorometano e bromodiclorometano): 30 µg/l

Nelle nostre acque, purtroppo spesso troviamo queste sostanze superiori ai limiti di legge, per cui vengono create deroghe nei comuni, per innalzare tali parametri. 
Da quanto emerge da un recente dossier di Legambiente e Cittadinanzattiva sono circa un milione gli italiani che non hanno acqua di buona qualità nei propri rubinetti e proprio nel 2012 sono state richieste ben 112 deroghe di altrettanti comuni su valori superiori di boro, floruri, ma soprattutto arsenico rispetto ai limiti di legge.
Quindi per intendersi l'acqua è buona per legge, ma in molti casi non lo è effetivamente.
La soluzione migliore quindi è di dotarsi di un depuratore domestico di acqua del proprio rubinetto per avere la tranquillità di bere, senza la preoccupazione di avere nel bicchiere sostanze nocive disciolte.